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12 gennaio 2022

Lo spinacio, un millenario compagno “globale

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Antonio Chierchia
Antonio Chierchia
Sales Specialist Lattuga, Spinacio, Valeriana e Carota Centro-Sud
Angelo Vitiello
Angelo Vitiello
Sales Specialist Melone e Anguria Centro-Sud
Da più di mille anni, lo spinacio, tra leggenda e realtà accompagna l’uomo, divenendone un valido alleato. In cucina e sulle nostre tavole, da oriente a occidente, diventa un immancabile ingrediente.

Lo spinacio: le sue origini misteriose ci fanno viaggiare indietro nel tempo

Le origini dello spinacio si perdono nel tempo e nello spazio. Sì, infatti, l’esordio di, è decisamente incerto. Sappiamo con una certa sicurezza, però, che questa pianta erbacea della famiglia delle Chenopodiaceae, proviene da oriente, più precisamente dalla Persia, l’attuale Iran.

Sull’origine del suo nome poi, il mistero si infittisce: alcuni studiosi ritengono che derivi dal latino spina, che indicava appunto la spina e, per estensione, una pianta spinosa. Di qui la denominazione botanica di Spinacia oleracea che fa riferimento ai frutti spinosi dello spinacio.

Altri, invece, fanno risalire il suo nome all’arabo aspanakh che avrebbe portato allo spagnolo espinaca.

Certamente, verso l’anno Mille, questa pianta attraversa l’oriente nei sacchi di cibo degli Arabi o forse dei Crociati, per giungere in Europa.

Ma perché lo spinacio entra nei campi dell’antica Europa, già così ricca di piante erbacee commestibili? Scopriamolo insieme.

Lo spinacio di facile coltivazione e ricco di proprietà entra con successo nell’Europa medievale

Lo spinacio è una pianta che si adatta molto bene ai climi temperati e a tutti i tipi di terreno, anche se predilige quelli di medio impasto. Una volta sviluppato è in grado di resistere con facilità anche a temperature sotto lo 0, per questo è tra i prodotti che possono essere disponibili sia in inverno che in primavera.

Una volta introdotto in Europa, i coltivatori compresero che poteva essere seminato già nei primi mesi autunnali, per poi raccogliere la pianta a seconda della varietà, tra autunno/inverno e primavera.

Picking spinach in a home garden

Soprattutto nel passato non era cosa da poco poter disporre di un ortaggio in quantità generose. Questa disponibilità, complice una notevole facilità di coltivazione, rese lo spinacio molto apprezzato fin dal Medioevo. Tra l’altro, proprio in quest’epoca, si cominciò ad utilizzarlo come erba da sovescio: fu impiegato cioè nella rotazione di colture per permettere ai terreni di rigenerarsi dopo coltivazioni che hanno maggiori esigenze nutritive.

Inoltre, particolare non da poco, lo spinacio può subire l’attacco della Peronospora o altri funghi e parassiti, ma essendo una pianta rustica e molto robusta, non richiede particolari attenzioni. Il successo dello spinacio si deve anche al fatto, dunque, che durante la coltivazione, non richiede nessun tipo di trattamento antiparassitario, nemmeno quelli di natura biologica già diffusi in passato.

Su quali tavole si diffonde lo spinacio?

Presso gli Arabi, Ibn al-Awwan, qualificò lo spinacio come pianta regina degli ortaggi esaltandone le sue proprietà nutritive…e se lo affermava lui che era l’illustre autore del Kitab al-filaha, il celebre trattato sull’agricoltura, possiamo credergli!

Nonostante le sue raccomandazioni, a parte qualche eccezione illustre tra i reali, lo spinacio non godeva di grande successo tra le classi più elevate. Questo ortaggio povero ma tenace veniva, invece, utilizzato assiduamente da quella parte di popolazione, la più numerosa, che ne apprezzava l’abbondanza, la generosità dei raccolti nonché il sapore gradevole. 

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Tutti vogliono lo spinacio nel XIX secolo, dall’Europa all’America

Bisognerà attendere le soglie dell’800 per vedere lo spinacio conquistare le cucine di tutti. In questo periodo si diffonde la notizia delle benefiche e quasi “miracolose” proprietà dello spinacio. 

Miracolose…dicevamo, infatti sembra che il vero motivo per cui lo spinacio divenne così popolare lo si debba ricercare in un errore, diremmo ora, una “bufala” che si tinge di giallo. Per saperne di più, leggi il nostro articolo integrale!

Spinach farm. Organic spinach leaves on the field.

Lo spinacio tra mito e verità: Braccio di Ferro e la forza della vitamina A

Se avete già qualche capello bianco, ricorderete senz’altro i fumetti di Braccio di Ferro, il marinaio tabagista che mangiava enormi quantità di spinaci.

Dobbiamo alla mano del grande Elzie Crisler, il popolare personaggio del fumetto che ebbe un successo straordinario negli Stati Uniti poi in tutta Europa.

Secondo quanto sappiamo, il giornalino di Braccio di Ferro sarebbe stata un’operazione pubblicitaria per convincere gli americani a consumare gli spinaci, come alternativa perfetta alla carne. Era un periodo di crisi e la carne costava cara…

L’idea fu buona perché in effetti la produzione di spinaci aumentò moltissimo con grande soddisfazione del governo.

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Lo spinacio oggi

Pur non primeggiando per il suo contenuto di ferro, lo spinacio, ricco di preziose virtù nutrizionali, è un alimento meraviglioso.

Consigliato in tutte le diete ipocaloriche, questo ortaggio, oggi ormai diffuso ovunque con successo, viene corteggiato dai nutrizionisti perché contiene grandi quantità di vitamina A e C, rame, fosforo, zinco, potassio.

L’insieme di questi elementi conferisce allo spinacio un potere cardiotonico, remineralizzante e tonificante rendendolo quindi un alimento prezioso nella prevenzione e nella cura di molte patologie.

Allora meglio consumare lo spinacio crudo o cotto?

Proprio per poter fruire di tutti i loro preziosi componenti, come per altri alimenti, in particolare le verdure, la cosa migliore è quella di preparare gli spinaci a volte previa cottura, altre volte crudi, anche in base alla stagionalità. 

Siamo fortunati, lo spinacio è gustosissimo sia crudo che cotto! Infatti, gli spinaci si prestano a diverse preparazioni perché ne esistono numerose tipologie: ci sono quelli piccoli con le foglie più lisce, ideali per essere consumati crudi, conditi con olio e limone che ne valorizzano le proprietà.

Lo spinacio di Nunhems

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Basf Vegetable Seeds è presente nel mercato dello spinacio con una vasta gamma di varietà ad alto contenuto tecnico/qualitativo. Infatti, la maggior parte delle varietà hanno tutte l’alta resistenza alla Peronospora (1-17), foglie tonde bollose e colore dal verde scuro al verde brillante. Le resistenze alle diverse razze di Peronospora sono un fattore determinante in quanto si riducono i trattamenti fitosanitari. Ciò permette di avere un prodotto sano e buono da portare sulle nostre tavole.

In base alla velocità di crescita, Nunhems, offre la possibilità di seminare lo spinacio durante tutto l’anno: infatti le varietà a crescita media sono adatte per semine primaverili/autunnali, quelle a crescita lenta per semine estive e, infine, le varietà a crescita rapida per semine invernali.

Lo spinacio di Nunhems può essere coltivato sia in serra che in pieno campo andando, di conseguenza, a cambiare le densità di semina. 

Una storia importante per un ortaggio pieno di risorse e così versatile in cucina da essere molto di più di un gustoso contorno!

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Ultimo aggiornamento 12 gennaio 2022