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Soluzioni

Combattiamo il rugoso

Il Tomato Brown Rugose Fruit Virus (ToBRFV) o virus rugoso del pomodoro è un virus vegetale a RNA la cui presenza in Italia è accertata a partire dal 2018 (1).

Attualmente risulta riportato solamente in Sicilia (intercettazioni ed eradicazioni avvenute in Piemonte e Puglia) ma non si può completamente escluderne la presenza in altri territori ad alta vocazione produttiva per il pomodoro da mercato fresco.

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Vinci la battaglia contro il ToBRFV

ToBRFV risulta essere un grande problema per il pomodoro in quanto è in grado di saltare la barriera genetica difensiva largamente presente in tutte le varietà ibride commerciali (gene di resistenza Tm22).

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Nel pomodoro causa importanti perdite economiche per via dell’impatto su qualità e produzione e anche per la necessità delle aziende orticole produttrici e sementiere di implementare stringenti protocolli igienici che servono a limitare i rischi di infezione e propagazione del virus.

Scopri come difenderti dal Virus Rugoso:

Le varietà di Nunhems resistenti al Virus Rugoso

Tra i metodi di lotta al virus non può e non deve mancare ovviamente lo sviluppo di varietà resistenti (HR) o intermedie resistenti (IR). BASF Vegetable Seeds è tra le prime aziende sementiere al mondo ad aver fornito delle soluzioni di resistenza intermedia contro il virus per alcuni mercati. Infatti, l’azienda sta continuamente lavorando sull’arricchimento del portfolio con varietà che possano soddisfare le esigenze di resistenza alla malattia mantenendo una continuità di produzione e qualità dei frutti.

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Le nuove varietà a marchio Nunhems e quelle attualmente sul mercato si basano sulla combinazione di diversi meccanismi di resistenza che garantiscono una più duratura produzione anche in condizioni di alta pressione del virus. Le piante sono in grado di rallentare e contenere l’espressione dei sintomi sui frutti.

L’implementazione di un buon protocollo igienico insieme all’uso di varietà resistenti è la strategia più efficace per combattere il ToBRFV.

Lista delle Varietà

I sintomi causati da ToBRFV sono molto simili a quelli di altri tobamovirus come ToMV, vediamoli nel dettaglio:

1. Screziature e deformazioni degli apici, foglia con mosaici.

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2. Verificare screziature e deformazioni anche su germogli laterali.
La presenza di apici e i germogli laterali deformati e con mosaici sono un chiaro elemento diagnostico.

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fig.2-3 laciniature fogliari germogli .jpg

3. Un sintomo fogliare molto caratteristico è il restringimento e la laciniatura della superficie fogliare.

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A livello di frutti, invece, i sintomi sono molto vari e dipendono dalla pressione di inoculo, dal genotipo della pianta (più o meno suscettibile), dalle condizioni nutrizionali e climatiche. Probabilmente, anche se non è ancora dimostrato con certezza,  anche diversi ceppi virali di ToBRFV possono avere un’aggressività differente e quindi un effetto diverso sull’espressione dei sintomi.

4. I frutti possono presentare una comune decolorazione.

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5. Comparsa di marcati anelli o macchie clorotiche con aree più simili a fenomeni fisiologici (blotchy).

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6. Presenza di marmorizzazione.

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7. Comparsa di piccole rugosità di colore bruno.

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fig.9b Type1 20220420_162435.jpg

8. Presenza di tacche necrotiche più grosse.

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Fig.10b BROWN AND NECROTIC SPOT ON GREEN FRUITS 20220420_165234_fruits1.jpg

Questo virus può raggiungere le coltivazioni attraverso delle fonti primarie di inoculo quali:

  • l’uso di seme e/o piantine infette
  • innesti
  • frutti contaminati raccolti e stoccati
  • vari tipi di contenitori utilizzati per lo stoccaggio e trasporto dei frutti o germinazione delle piantine
  • terreno a causa di residui colturali precedentemente infetti lasciati nel suolo
  • acqua, soluzione nutritiva e sistema di irrigazione non correttamente disinfettato
  • insetti impollinatori provenienti dall’esterno che potrebbero trasportare il virus all’interno della serra

Successivamente, la sua diffusione può essere amplificata da meccanismi secondari di inoculo:

  • il continuo passaggio e contatto tra una pianta e l’altra durante le attività di gestione e lavorazione delle piante in serra
  • uso di strumenti contaminati
  • movimenti non controllati di persone nell’azienda agricola
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I sistemi di controllo del virus si basano per la maggiore su pratiche di igiene atte a prevenire o ridurre l’infezione ed evitare la diffusione successiva. Al momento non esistono metodi chimici in grado di proteggere le coltivazioni da un’infezione virale. Inoltre, molti Paesi nei diversi continenti per limitare l’ingresso del virus hanno attuato sistemi e misure di controllo normativo come la comunicazione obbligatoria e la quarantena.

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Queste pratiche o protocolli igienici sono fondamentali nelle diverse fasi di coltivazione del pomodoro: in pre-trapianto, durante la coltivazione e post raccolta.

  • Si parte essenzialmente dall’uso di seme testato e dichiarato virus-free. Ovviamente le piantine devono derivare da semi certificati virus-free.

  • Tutto il materiale per la semina e le piantine (cassette, alveoli, padelle, contenitori) deve essere nuovo o disinfettato.

  • Combinare lotti di seme e piantine con provenienze geografiche molto diverse può aumentare il rischio di importare lotti positivi al virus e contaminare lotti commerciali sani.

  • Durante la coltivazione è importante impostare dei corretti flussi di lavoro favorendo prima l’accesso nelle serre con nuovi trapianti, piante giovani e di seguito piante adulte.

  • Controllare gli accessi alle serre ed evitare visite e contatti non necessari tra le piante.
  • Le serre con piante sospette di infezione devono essere gestite alla fine; tali compartimenti infetti dovrebbero essere isolati e segnalati fino a conferma del sospetto caso diagnostico.

 

  • Garantire un monitoraggio attivo delle piante in tutto il ciclo produttivo. Ad esempio, segnalando ed eliminando le piante con apici e germogli laterali con chiari sintomi.

 

  • Nel passaggio tra un filare e il successivo sarebbe ideale favorire un risciacquo (anche rapido) degli utensili di lavoro, in ipoclorito o sali quaternari di ammonio. A questo scopo può essere utile disporre di un recipiente contenente il disinfettante posto ad un lato della serra.

Il protocollo igienico prevede delle attività alla fine della coltivazione. Tutti i materiali utilizzati per gestire le piantine o per lo stoccaggio dei frutti (cassette, recipienti, contenitori) devono essere sciacquati con detergenti e immersi in soluzioni di ipoclorito (1-2%), sali di ammonio quaternari (2-5%) o TSP sale tri-sodio fosfato (2-10%), oppure trattati con prodotti ad azione virocida specifica (8). Lo stesso procedimento di disinfezione si applica ai sistemi di irrigazione e agli strumenti utilizzati per le attività di gestione della coltura (coltelli, forbici).

In caso di infezione anche il terreno deve essere opportunamente disinfettato con soluzioni clorinate o solarizzazione o destinato a colture non ospiti come le cucurbitaceae (9).

 

Evitare il contatto con il virus attraverso l’uso di buone pratiche igieniche rimane il miglior metodo per non avere problemi.

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Jacopo Leggi
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Bibliografia

  1. Panno, S., Caruso, A., and Davino, S. 2019. First report of tomato brown rugose fruit virus on tomato crops in Italy. Plant Dis. 103:1443. https://doi.org/10.1094/PDIS-12-18-2254-PDN
  2. Salem, N., Mansour, A., Ciuffo, M., Falk, B. W., and Turina, M. 2016. A new tobamovirus infecting tomato crops in Jordan. Arch. Virol. 161:503-506. https://doi.org/10.1007/s00705-015-2677-7
  3. Luria, N., Smith, E., Reingold, V., Bekelman, I., Lapidot, M., Levin, I., Elad, N., Tam, Y., Sela, N., Abu-Ras, A., Ezra, N., Haberman, A., Yitzhak, L., Lachman, O., and Dombrovsky, A. 2017. A new Israeli Tobamovirus isolate infects tomato plants harboring Tm-22 resistance genes. PLoS One 12:e0170429. https://doi.org/10.1371/journal.pone.0170429
  4. Zhang, S., Griffiths, J.S., Marchand, G., Bernards, M.A. & Wang, A. (2022) Tomato brown rugose fruit virus: An emerging and rapidly spreading plant RNA virus that threatens tomato production worldwide. Molecular Plant Pathology, 23, 1262–1277.
  5. Alkowni, R., Alabdallah, O. & Fadda, Z. Molecular identification of tomato brown rugose fruit virus in tomato in Palestine. J Plant Pathol 101, 719–723 (2019). https://doi.org/10.1007/s42161-019-00240-7
  6. Dornai, D.; Mingelgrin, U.; Frenkel, H.; Bar-Joseph, M. Direct quantification of unadsorbed viruses in suspensions of adsorbing colloids with the enzyme-linked-immunosorbent-assay. Appl. Env. Microb. 1993, 59, 3123–3125. [CrossRef]
  7. Gülser, C.; Yılmaz, N.K.; Candemir, F. Accumulation of Tobacco mosaic virus (TMV) at different depths clay and loamy sand textural soils due to tobacco waste application. Environ. Monit. Assess. 2008, 146, 235–242. [CrossRef]
  8. EPPO (2020) Pest risk analysis for tomato brown rugose fruit virus. EPPO, Paris. 
  9. Jan van der Gaag, D.; Botermans M.; Ntoulmperis L.; Tomassoli L.; ToBRFV – pest status in the EU, likelihood of eradication and evaluation against RNQP-criteria, November 2021