Innovazione genetica per colture resilienti: la risposta di Nunhems alle nuove sfide agronomiche
In un contesto agricolo sempre più complesso, la necessità di sviluppare colture resilienti è diventata una priorità. Le nuove sfide climatiche, l’aumento della pressione di patogeni e la crescente domanda di prodotti di alta qualità impongono soluzioni innovative. La genetica avanzata gioca un ruolo centrale in questa evoluzione, permettendo di selezionare varietà più resistenti e produttive, senza compromettere la qualità dei raccolti. Nunhems è da sempre impegnata nella ricerca di soluzioni che possano rispondere alle esigenze di produttori e consumatori, sviluppando varietà che coniugano resistenza, resa e qualità. Tra le sfide più urgenti, il Tomato Brown Rugose Fruit Virus (ToBRFV) rappresenta una delle minacce più insidiose per il settore del pomodoro. Per affrontarlo, è necessario un approccio integrato che combini ricerca applicata e strategie agronomiche innovative.

L’innovazione genetica come motore del progresso agricolo
L’innovazione ha rivoluzionato il settore agricolo, offrendo soluzioni avanzate per rispondere alle sfide ambientali e fitosanitarie. Le moderne tecniche di miglioramento genetico consentono di sviluppare varietà più produttive, resistenti a patogeni e stress climatici, riducendo al contempo l’uso di fitofarmaci e ottimizzando le risorse agronomiche.
La ricerca in questo ambito si basa su un approccio multidisciplinare che integra genetica, biotecnologie e selezione assistita da marcatori, con l’obiettivo di creare colture resilienti senza sacrificare la qualità e la resa produttiva.

Nunhems è impegnata da anni nello sviluppo di varietà innovative che rispondano alle esigenze dell’agricoltura moderna. Un esempio emblematico di questa strategia è la lotta contro il Tomato Brown Rugose Fruit Virus (ToBRFV), una delle minacce più aggressive per il settore del pomodoro da mercato fresco.
Un’agricoltura più resiliente passa dalla genetica
Nel panorama agricolo odierno, la resilienza delle colture rappresenta un elemento chiave per affrontare le sfide imposte dal cambiamento climatico e dalla crescente pressione di patogeni emergenti.
Il settore del pomodoro da mercato fresco, in particolare, ha dovuto confrontarsi con una minaccia che ha rapidamente assunto rilevanza globale: il Tomato Brown Rugose Fruit Virus (ToBRFV), noto anche come virus del rugoso.
ToBRFV: una minaccia globale per la filiera del pomodoro
Il ToBRFV è un virus a RNA appartenente alla famiglia dei Tobamovirus, noto per la sua straordinaria capacità di diffusione e persistenza. La sua prima identificazione risale al 2014 in Giordania, seguita rapidamente da segnalazioni in Israele. Da allora, il virus si è propagato a livello internazionale, colpendo oltre 35 paesi in quattro continenti. In Italia, il ToBRFV è stato rilevato nel 2018 in Sicilia, con successivi focolai prontamente contenuti in Piemonte e Puglia. Tuttavia, data la natura della sua trasmissione, il rischio di espansione in altre aree produttive rimane alto.
Uno degli aspetti più preoccupanti di questo virus è la sua capacità di sopravvivere per lunghi periodi nei residui colturali, nel terreno e sugli strumenti agricoli, rendendolo estremamente difficile da eradicare. Inoltre, il ToBRFV è in grado di superare la resistenza conferita dal gene Tm-22, fino ad ora considerato una barriera efficace contro i Tobamovirus. Questo ha messo in crisi le varietà commerciali di pomodoro, rendendo necessario un nuovo approccio nella selezione genetica.
Modalità di trasmissione e impatti sulla produzione
Ma come si trasmette il ToBRFV? Il virus si trasmette principalmente attraverso contatti meccanici, il che significa che può diffondersi rapidamente tra le piante tramite strumenti agricoli contaminati, operazioni di trapianto, movimenti di persone all’interno delle serre o tramite insetti impollinatori. Un’altra via di infezione è rappresentata dai semi infetti, che possono introdurre il virus in nuove aree geografiche senza che ci siano sintomi visibili fino allo sviluppo della pianta.
Gli effetti del ToBRFV sulle piante di pomodoro sono devastanti:
- Deformazioni fogliari e mosaici sui tessuti vegetali, che riducono la capacità fotosintetica della pianta.
- Necrosi e rugosità sui frutti, che ne compromettono l’aspetto e la commerciabilità.
- Riduzione della resa produttiva, con perdite economiche significative per i coltivatori.

A livello globale, la diffusione del ToBRFV ha portato a rigorose misure di quarantena e restrizioni all’importazione di sementi in diversi paesi, aumentando la complessità della gestione della filiera.
La risposta di Nunhems: genetica e strategie integrate
Per contrastare questa minaccia, Nunhems ha adottato un approccio basato su ricerca avanzata e innovazione genetica. L’obiettivo principale è sviluppare varietà di pomodoro resistenti al ToBRFV, senza compromettere i tratti agronomici e qualitativi fondamentali.
Attraverso tecniche di selezione assistita da marcatori e breeding avanzato, gli esperti hanno individuato nuove fonti di resistenza, consentendo la creazione di varietà capaci di contrastare il virus senza sacrificare colore, sapore e produttività.
Inoltre, è fondamentale adottare strategie di prevenzione per ridurre il rischio di infezione:
- Uso di semi certificati virus-free per evitare la trasmissione iniziale.
- Implementazione di protocolli igienici rigorosi per la disinfezione di strumenti e ambienti di coltivazione.
- Monitoraggio costante delle coltivazioni per individuare tempestivamente eventuali sintomi e contenere la diffusione.
- Gestione attenta del flusso di lavoro in serra, limitando il movimento tra piante infette e sane.
Alla ricerca del pomodoro perfetto: il lavoro invisibile dietro ogni varietà
Tra i numerosi esempi applicativi, il breeding del pomodoro da industria rappresenta un caso emblematico. Ce lo racconta Steven Schroeder, responsabile del breeding del pomodoro per Stati Uniti e Spagna.
La sua passione per le piante nasce da bambino, e da oltre 40 anni lavora nella genetica del pomodoro. Per lui, il “pomodoro perfetto” non esiste in senso assoluto: ogni segmento richiede caratteristiche specifiche. Pomodori per dadi, conserve, ketchup o zuppe hanno esigenze differenti in termini di consistenza, colore, pelabilità, viscosità e contenuto d’acqua.

Ma non solo: la selezione riguarda anche la tenuta in campo, la capacità di resistere a pioggia e calore per settimane fino alla raccolta. La resilienza agronomica è centrale, così come la resa e la resistenza a patogeni.
Grazie ai progressi genetici e all’uso di banche genetiche (come quella di UC Davis), oggi le rese si sono moltiplicate e le varietà sono sempre più performanti. Schroeder sottolinea come il valore aggiunto di Nunhems sia il forte orientamento ai clienti. C’è un impegno reale nell’ascoltarli, nel comprenderne a fondo le esigenze e nel trasformare quel dialogo continuo in varietà che rispondano concretamente alle loro aspettative. Un approccio che rivela non solo competenza, ma anche passione autentica per il proprio lavoro e per chi ogni giorno lavora sul campo.
Quando un coltivatore mi dice che la varietà ha salvato la stagione, ha resistito alla muffa e gli ha permesso di chiudere in attivo, so che abbiamo fatto la differenza.
Accedi ai contenuti formativi di Nunhems
Nunhems ha investito nella produzione di contenuti formativi e video informativi, tra cui il video sulle varietà di pomodoro da industria resistenti al TSWV (Vulesse F1), per supportare gli agricoltori nella gestione della coltura e nella prevenzione del virus.
📌 Guarda il video su Vulesse con Daniela Puccillo, Sales Specialist Pomodoro da industria per il Centro Sud: https://youtu.be/Eyo8m_BzsCo
Daniela Pucillo conosce a fondo il territorio e le esigenze di chi lavora ogni giorno nei campi, ed è proprio in questo dialogo costante con tecnici e produttori che trova il cuore del suo lavoro. Attenta, preparata e sempre ben radicata nella realtà agricola locale, Daniela si distingue per la capacità di costruire relazioni di fiducia e offrire soluzioni concrete, pensate davvero per chi produce.
In questo video ci accompagna nelle fertili campagne di Stornarella, in provincia di Foggia all’interno dell’azienda Fiordelisi SRL, una realtà d’eccellenza nella produzione di pomodoro da industria.
La nostra esperta, insieme al Salvatore Fiordelisi, fondatore e Angela Fiordelisi Marketing Manager dell’azienda, ci guida alla scoperta di Vulesse F1, la varietà di pomodoro a marchio Nunhems che sta ridefinendo gli standard del settore.
Una delle caratteristiche più distintive di Vulesse F1 è la sua resistenza ai ceppi 0 e 1 del Tomato Spotted Wild Virus (TSWV), una qualità essenziale per garantire produttività e sicurezza agli agricoltori.
Ma Vulesse non è solo resistenza: la varietà è stata sviluppata per offrire elevata resa, ottima lavorabilità e frutti di alta qualità, rispondendo perfettamente alle esigenze dell’industria del trasformato.
Approfondisci guardando il video!
📌 Approfondisci il tema della resistenza genetica con Marco Mammella, Senior Scientist - Phytopatology di BASF Nunhems Italy: https://www.nunhems.com/it/it/Corporate-BLOG/Approfondimenti/Malattie-Cucurbitacee.
Con il suo approccio concreto e il sorriso sempre pronto, Marco Mammella rende anche i patogeni più temibili un po’ meno minacciosi. 😊 Il suo valore aggiunto è quello di unire competenza scientifica e capacità divulgativa, aiutando agricoltori e tecnici a comprendere e gestire al meglio le sfide fitosanitarie. Sempre disponibile al confronto, è uno di quei professionisti che non solo conosce bene le malattie… ma sa anche come far star bene chi lavora con lui!
📌 Guarda il video sulle varietà resilienti, come ad esempio il carciofo ibrido Cilentus F1, con Alfonso Marilongo, Sales Specialist per il carciofo nel centro-sud Italia: https://www.youtube.com/watch?v=RJMvNv_AMX8
La profonda conoscenza del settore e del territorio rende Alfonso Marilongo un punto di riferimento per produttori e tecnici. Si distingue per la capacità di individuare soluzioni innovative che rispondono alle esigenze di un mercato in evoluzione, contribuendo attivamente allo sviluppo e alla promozione di varietà ibride di carciofo ad alte performance.
Nel video girato a Ordona (FG), Alfonso, ci porta in un campo spettacolare di carciofo precocissimo Cilentus F1, ospite dell’Azienda Ortofrutticola di Capitanata.
Questo ibrido si distingue non solo per la precocità e la qualità della produzione, ma anche per le sue resistenze, un aspetto fondamentale in un contesto agricolo sempre più sfidante.
Le resistenze, infatti, giocano un ruolo chiave nella gestione integrata del campo, riducendo l'uso di fitofarmaci, contenendo i costi e garantendo una maggiore sicurezza agronomica anche in presenza di condizioni climatiche avverse o pressione di patogeni.
Nel caso del Cilentus, queste caratteristiche offrono ai produttori una varietà affidabile e sostenibile, capace di mantenere alte rese e qualità del capolino lungo tutto il ciclo produttivo.
Il futuro della resilienza agricola
In un contesto agricolo sempre più condizionato da fattori climatici estremi, nuove patologie e crescente attenzione alla sostenibilità, le varietà resistenti rappresentano una risorsa strategica trasversale a tutte le colture.

Non si tratta solo di una risposta tecnica, ma di una scelta che guarda al futuro: meno trattamenti, maggiore efficienza e più sicurezza per produttori e consumatori. Investire su genetiche resistenti significa costruire un’agricoltura più solida, capace di affrontare le sfide di oggi… e di domani