Angurie e meloni, il bilancio delle vendite in Gdo

Performance molto positive a valore. Ecco come si sono comportate le varie aree dell'Italia

Estate ormai abbondantemente archiviata e anche il primo mese di autunno - con temperature però quasi estive - ce lo siamo lasciati alle spalle. E' dunque tempo di bilanci per le campagne di meloni e angurie. Con i dati elaborati dal Monitor Ortofrutta di Agroter analizziamo l'andamento delle vendite di queste due specie nella distribuzione moderna italiana. Prima di addentrarci nell'approfondimento dedicato ai due frutti, c'è un filo conduttore che lega le performance di angurie e meloni: volumi venduti in leggero calo - fattore probabilmente legato a una diversa programmazione delle superfici e agli effetti delle elevate temperature di luglio e agosto - e vendite a valore abbondantemente in doppia cifra: c'è lo zampino dell'inflazione, ma anche di un percorso di valorizzazione dei prodotti portato avanti dalle varie insegne.

L'andamento delle angurie

Il Monitor Ortofrutta di Agroter ha analizzato le vendite di angurie in Gdo da maggio a settembre. Il confronto con il 2021 ci dice che i volumi esitati su questo canale sono in diminuzione del 6,3% rispetto all'anno scorso, ma a valore si registra un incremento del 27,1% a livello nazionale. Dati che, lungo la Penisola, mostrano però andamenti diversi: la locomotiva delle angurie è stato il Nord-Ovest, l'unica area dove sono in crescita i volumi (+4,4% sul 2021) e dove l'aumento a valore sfiora il 40%. Nel Nord-Est i quantitativi sono in calo del 5% ma a valore si registra un +27,8% e scendendo si peggiora: il Centro segna -10,6% a quintali e +22% alle casse, il Sud -16,3% a volumi e +13,6% a valore.

I cocomeri, come ricorderete, erano stati tra i frutti che più avevano subito l'effetto negativo della pandemia. Fatte cento le vendite del 2019, l'anno successivo si erano persi a livello nazionale ben 22 punti: dopo un parziale recupero nel 2021, quest'anno c'è stata un'importante accelerata dei valori, con un incremento del 18% rispetto all'anno di riferimento. 

I trend dei meloni

Anche per i meloni consideriamo il periodo da maggio a settembre. In questi mesi le vendite del frutto a valore sono grosso modo equivalenti a quelle delle angurie: due categorie che in estate influenzano i risultati del reparto ortofrutta della Gdo italiana.

Nel 2022 i meloni segnano una leggera contrazione sul fronte dei quantitativi, pari al 2,2%, ma a livello di euro spingono sull'acceleratore: +18,9% rispetto all'anno precedente. Questo il dato nazionale e scendendo nel dettaglio delle varie aree del Paese si notano andamenti diversi. Anche per questa categoria il Nord-Ovest si conferma trainante: +4% a volume e +25,4% a valore. Il Nord-Est, invece, è la zona in cui i meloni hanno maggiormente faticato: i quantitativi venduti sono diminuiti del 10,9% rispetto all'analogo periodo del 2021 e a valore si è riusciti a mettere a segno una progressione del 13,2%. Il Centro limita la contrazione dei volumi all'1,2% e a valore registra un +18,3%; mentre il Sud perde il 2,6% sui quintali e aumenta del 16% il valore. 

Dando uno sguardo ai trend degli ultimi anni, il 2022 segna una riscossa in termini di valori venduti. Ci sono i costi produttivi in aumento, c'è un'inflazione che al dettaglio segna valori record, ma dopo le difficoltà dettate dalla pandemia un aumento di 17 punti sul 2019 è da leggere come un dato positivo.

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