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Meloni: dall’abisso di maggio ai picchi di luglio
I dati certificano una campagna folle.
Leggi i commenti di distribuzione e big della produzione.
Con la fine di agosto è tempo dei primi bilanci per la campagna dei meloni 2023. Una stagione a dir poco schizofrenica come evidenziano i dati del Monitor ortofrutta di Agroter relativi ai canali iper+super: fra fine maggio e inizio giugno i prezzi, rispetto allo scorso anno, sono calati di circa il 20% mentre a luglio sono cresciuti di quasi il 50%; il progressivo della campagna a metà agosto segna +3,2 % a valore, - 15,5% a volume e +22 % in termini di quotazioni.
“Questi numeri, coi quali mi ritrovo, sintetizzano perfettamente l’andamento di questa campagna che è stata fortemente influenzata dalle bizze del meteo”, spiega a IFN Pietro Terlingo, Responsabile settore ortofrutta di COOP Alleanza 3.0. “in particolare modo il maltempo, che ha caratterizzato il mese di maggio, ha rallentato le vendite delle produzioni siciliane e, dall’altro lato, ha pregiudicato l’allegagione delle produzioni del Centro Nord, in particolare per i raccolti di luglio, dove c’è stato un vuoto produttivo importante”.
L'opinione dei produttori
Ad inizio stagione era stato pronosticato un calo generalizzato delle superfici nell’ordine del 10% circa in funzione dell’areale (https://www.italiafruit.net/meloni-i-big-prevedono-un-calo-delle-superfici) ma oggettivamente era impossibile prevedere un andamento così anomalo, spiega Bruno Francescon, presidente dell'Op Francescon: “Mai ricordo una stagione così altalenante per i meloni sia in termini di volumi che di quotazioni; ci sono areali di produzione, come l’agrigentino in Sicilia, che ricorderanno il 2023 con dolore”.
“Il mese di maggio – prosegue l’imprenditore – che è stato contraddistinto da un clima piovoso e temperature basse che, oltre a bloccare la vendita in quel determinato periodo, dove si concentra la raccolta siciliana, hanno compromesso l’allegagione delle piante per il mese di giugno e luglio degli areali del Centro Nord, con un calo produttivo nell’ordine del 20-50%, nel momento in cui il gran caldo ha fatto impennare la domanda e di conseguenza anche le quotazioni. Solo agosto ci ha riportato la normalità con volumi e prezzi in linea; per alcuni giorni abbiamo registrato un po' di surplus di produzione ma nulla di eclatante. Soprattutto, nella seconda del mese abbiamo avuto vendite spumeggianti”.
Anche per Francesca Nadalini, vicepresidente dell'Op Sermide Ortofruit, la campagna melonicola 2023 rappresenta un unicum.
“Agosto, di conseguenza, è stato un mese sottotono per le quantità, sia in offerta dalla produzione, sia come domanda per i bruschi cali delle temperature di inizio mese. Prevediamo l’ultima parte della campagna con il secondo ciclo sotto serra (che terminerà a inizio ottobre) nella norma. Ciò che più mi preoccupa, al di là degli imprevisti meteo, sono i consumi, a mio avviso in calo a livello complessivo, per i quali è complicato effettuare analisi puntuali soprattutto in annate come questa caratterizzate da continui alti e bassi”.
Un altro tema di primaria importanza riguarda la manodopera.
Spostandoci nel centro Italia, e più precisamente in Umbria, Marco Spinetti, responsabile controllo qualità e produzione di Top Melon, ci evidenzia che ha conosciuto un decorso climatico più favorevole rispetto ad altre aree.
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