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5 settembre 2023
Novità ed eventi

Meloni: dall’abisso di maggio ai picchi di luglio

I dati certificano una campagna folle.

Leggi i commenti di distribuzione e big della produzione.

 

Con la fine di agosto è tempo dei primi bilanci per la campagna dei meloni 2023. Una stagione a dir poco schizofrenica come evidenziano i dati del Monitor ortofrutta di Agroter relativi ai canali iper+super: fra fine maggio e inizio giugno i prezzi, rispetto allo scorso anno, sono calati di circa il 20% mentre a luglio sono cresciuti di quasi il 50%; il progressivo della campagna a metà agosto segna +3,2 % a valore, - 15,5% a volume e +22 % in termini di quotazioni. 

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“Questi numeri, coi quali mi ritrovo, sintetizzano perfettamente l’andamento di questa campagna che è stata fortemente influenzata dalle bizze del meteo”, spiega a IFN Pietro Terlingo, Responsabile settore ortofrutta di COOP Alleanza 3.0. “in particolare modo il maltempo, che ha caratterizzato il mese di maggio, ha rallentato le vendite delle produzioni siciliane e, dall’altro lato, ha pregiudicato l’allegagione delle produzioni del Centro Nord, in particolare per i raccolti di luglio, dove c’è stato un vuoto produttivo importante”.

Le promozioni sono state in linea con gli anni passati ma con prezzi medi ovviamente più alti. Sotto il profilo della qualità non abbiamo avuto praticamente problemi, a parte qualche criticità sul liscio, ma niente di drammatico. D’altro canto, lavoriamo con fornitori storici con i quali abbiamo rapporti consolidati e che ogni anno riescono a soddisfare le nostre esigenze grazie anche all’utilizzo di tecnologie NIR per il controllo qualità in fase di lavorazione nei loro magazzini.
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Pietro Terlingo

Responsabile settore ortofrutta di COOP alleanza 3.0

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L'opinione dei produttori

Ad inizio stagione era stato pronosticato un calo generalizzato delle superfici nell’ordine del 10% circa in funzione dell’areale (https://www.italiafruit.net/meloni-i-big-prevedono-un-calo-delle-superfici) ma oggettivamente era impossibile prevedere un andamento così anomalo, spiega Bruno Francescon, presidente dell'Op Francescon: “Mai ricordo una stagione così altalenante per i meloni sia in termini di volumi che di quotazioni; ci sono areali di produzione, come l’agrigentino in Sicilia, che ricorderanno  il 2023 con dolore”. 

Ormai giunti ad inizio settembre possiamo tirare le somme. Il 90% della campagna è fatta e possiamo dire di esser passati dalle stalle alle stelle più volte durante la stagione. Ogni mese ha avuto una storia a sé, con andamenti che sembravano definitivi quando, in realtà, erano solo frangenti. Abbiamo avuto listini che, nel breve periodo, sono schizzati da 0,60 a 3,50 euro al chilogrammo, prezzi folli sia in negativo che in positivo. Questi cambiamenti repentini, spesso, hanno generato rapporti tesi lungo la filiera.
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Bruno Francescon

Presidente dell'Op Francescon

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“Il mese di maggio – prosegue l’imprenditore – che è stato contraddistinto da un clima piovoso e temperature basse che, oltre a bloccare la vendita in quel determinato periodo, dove si concentra la raccolta siciliana, hanno compromesso l’allegagione delle piante per il mese di giugno e luglio degli areali del Centro Nord, con un calo produttivo nell’ordine del 20-50%, nel momento in cui il gran caldo ha fatto impennare la domanda e di conseguenza anche le quotazioni. Solo agosto ci ha riportato la normalità con volumi e prezzi in linea; per alcuni giorni abbiamo registrato un po' di surplus di produzione ma nulla di eclatante. Soprattutto, nella seconda del mese abbiamo avuto vendite spumeggianti.

Anche per Francesca Nadalini, vicepresidente dell'Op Sermide Ortofruit, la campagna melonicola 2023 rappresenta un unicum.

Che si spera resti tale, anche se - vedendo l’evoluzione del clima delle ultime annate - sembra proprio che dovremo abituarci a fenomeni improvvisi che possono cambiare le carte in tavola da un momento all’altro. Per quanto riguarda la nostra OP, le prime produzioni sotto serra di fine maggio sono state soddisfacenti sia sotto il profilo dei volumi che della qualità, mentre con il passaggio alla produzione di pieno campo a metà giugno, abbiamo assistito ad un drastico calo delle rese con punte del –75%. Una situazione che è imputabile alla scarsa allegagione, come conseguenza della elevata piovosità e delle basse temperature di tutto il mese di maggio. A luglio abbiamo notato una buona ripresa dei volumi raccolti, ma verso fine mese abbiamo subìto una delle grandinate più devastanti che i produttori ricordino, che oltre a provocare danni ai frutti ha pure bucato le serre. Un evento senza precedenti
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Francesca Nadalini

Vicepresidente dell'Op Sermide Ortofruit

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“Agosto, di conseguenza, è stato un mese sottotono per le quantità, sia in offerta dalla produzione, sia come domanda per i bruschi cali delle temperature di inizio mese. Prevediamo l’ultima parte della campagna con il secondo ciclo sotto serra (che terminerà a inizio ottobre) nella norma. Ciò che più mi preoccupa, al di là degli imprevisti meteo, sono i consumi, a mio avviso in calo a livello complessivo, per i quali è complicato effettuare analisi puntuali soprattutto in annate come questa caratterizzate da continui alti e bassi”.

Un altro tema di primaria importanza riguarda la manodopera.

Nella nostra realtà riusciamo a garantire una buona continuità lavorativa per diversi mesi all’anno e questo ci permette di mantenere in azienda una forza lavoro esperta e fidelizzata. I problemi emergono nei picchi di raccolta, dove il caldo torrido sta limitando le ore lavorative, tant’è che ci fermiamo alle 11 di mattina per riprendere alle 5 del pomeriggio. Un aspetto certamente da non sottovalutare perché impatta negativamente sulla produttività.
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Francesca Nadalini

Vicepresidente dell'Op Sermide Ortofruit

Spostandoci nel centro Italia, e più precisamente in Umbria, Marco Spinetti, responsabile controllo qualità e produzione di Top Melon, ci evidenzia che ha conosciuto un decorso climatico più favorevole rispetto ad altre aree.

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Soprattutto fra luglio ed agosto non abbiamo subìto eventi estremi e, difatti, la nostra offerta è sempre stata su volumi interessanti. Come in diverse zone d’Italia abbiamo avuto qualche difficoltà nel periodo di giugno a causa dell’ormai famigerato mese di maggio molto instabile che ha fortemente limitato l’allegagione e quindi i volumi raccolti. Tuttavia, la qualità nel non è mai mancata ed è stata una costante per tutta la stagione produttiva, che nel nostro caso si protrarrà fino alla fine di ottobre, anche se manterremo piccole quote di melone gialletto fino a dicembre.
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Marco Spinetti

Responsabile controllo qualità e produzione di Top Melon

Per maggiori informazioni

Matteo Bano
Matteo Bano
Account Manager Melone e Anguria Centro-Nord
Claudia Iannarella
Claudia Iannarella
Chain Manager
Italy

Informazioni sulla divisione Agricultural Solutions di BASF
Con una popolazione in rapida crescita, il mondo dipende sempre più dalla nostra capacità di sviluppare e mantenere un’agricoltura sostenibile e ambienti sani. In collaborazione con gli agricoltori, i professionisti del settore agroindustriale, gli esperti nella gestione degli infestanti e molti altri, il nostro ruolo è quello di contribuire a rendere ciò possibile. Questo è il motivo per cui investiamo in una solida filiera di Ricerca Sviluppo e in un portafoglio molto ampio, che comprende sementi e tratti genetici, difesa delle colture chimica e biologica, gestione dei terreni, salute delle colture, antiparassitari e agricoltura digitale. Con team di esperti in laboratorio, nei campi, nell’amministrazione e nella produzione, sappiamo coniugare un modo di pensare innovativo con azioni concrete per mettere a punto idee che funzionino nel mondo reale – per gli agricoltori, la società e il pianeta. Nel 2022, la nostra divisione ha generato un fatturato di 10.3 miliardi di euro. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito Internet www.agriculture.basf.com o uno dei nostri canali sui social media.

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Ultimo aggiornamento 5 settembre 2023