Italia
2 ottobre 2024

Novità ed eventi

Campagna meloni: vola il Sud, in affanno il Nord

Il meteo ha inciso pesantemente sia a livello produttivo che commerciale lungo la Penisola

Si conferma la crescita costante del prodotto premium e ad alto contenuto di servizio

Siamo alle battute finali di una campagna melonicola complicata da interpretare a causa di un Meteo sempre più imprevedibile e che ha spezzato l’Italia in due.

Nel Nord Italia il maltempo di giugno e la fine anticipata di settembre – causa diminuzione delle temperature – hanno limitato le vendite che a volume chiudono comunque leggermente in positivo rispetto all’anno scorso (+2% nel canale Iper+Super come media fra Nord Est e Nord Ovest) mentre a valore il saldo è negativo di circa 5 punti percentuali complice anche una diminuzione dei prezzi.

Al contrario, nel Sud Italia le temperature tendenzialmente più alte per tutta la campagna hanno favorito i volumi, in crescita a doppia cifra (+18%) che hanno compensato le quotazioni più basse rispetto all’anno scorso, facendo chiudere la campagna col segno più a valore (+11,3%). Il centro Italia si pone a metà strada.

Trend % vendite AC/AP a Volume - Meloni Iper+Super (Pi+Pv)
Trend % vendite AC/AP a Valore - Meloni Iper+Super (Pi+Pv)

Il complessivo a livello nazione vede un aumento dei volumi venduti (+6%), ma prezzi (-7%) e fatturato complessivo in calo (-1%).

Trend % vendite AC/AP - Meloni Iper+Super (Pi+Pv)

Il quadro che emerge dalle Analisi del Monitor Ortofrutta fino alla settimana 37 sintetizza le difficoltà vissute tanto dai distributori quanto dai produttori che approfondiremo nelle prossime righe.

Il commento della distribuzione: in crescita prodotto servizio e premium

Giovanni Torcia - Senior Buyer Ortofrutta Italbrix

Giovanni Torcia, Senior Buyer Ortofrutta Italbrix ci conferma le difficoltà vissute dalla distribuzione nel Nord Italia: “In linea di massima i dati fotografano abbastanza fedelmente la campagna di quest’anno. All’inizio, fra maggio e giugno, è stato piuttosto complicato a causa del meteo a dir poco variabile, e solo da metà luglio fino a tutto agosto c’è stato un periodo di caldo costante che ha rialzato le vendite. Tuttavia, già a inizio settembre è tornato il maltempo che ha sancito la fine campagna 2024, (almeno al Nord Italia), a differenza dell’anno scorso, dove è proseguita fino a inizio ottobre. Sul fronte delle quotazioni ci aspettavamo dei prezzi più sostenuti perché effettivamente avevamo verificato in campo una riduzione dell’allegagione delle piante; invece, c’è stata una deflazione dettata da una domanda altalenante.

“Aldilà delle fluttuazioni legate alla stagione, che rendono la programmazione sempre più difficile da attuare, si stanno consolidando alcuni trend, come ad esempio il prodotto servizio di I° gamma evoluta e di IV° gamma che si stanno ritagliando una quota dell’assortimento in costante crescita. Allo stesso tempo è in crescita anche la linea premium dove garantiamo un prodotto di alta qualità ed in futuro investiremo ulteriormente in degustazioni in punto vendita per avvicinare più clienti possibili all’eccellenza del nostro assortimento”.

Torcia conclude la disamina con una considerazione sul miglioramento varietale: “nelle ultime annate sono state diverse le new entry proposte fra i banchi della distribuzione, con risultati alterni. Evitiamo di prendere l’esempio di altre categorie dove c’è stata una proliferazione incontrollata di nuove varietà che ha portato più danni che vantaggi. Le innovazioni sono importanti ma devono essere percepibili e contestualizzate all’interno della categoria”.

L’analisi dei produttori: Mantua Fruit, Op Sermide Ortofruit e Top Melon

Maurizio Carbonini - Responsabile commerciale Mantua Fruit

Maurizio Carbonini, responsabile commerciale di Mantua Fruit, conferma le difficoltà vissute in produzione: “All’appello, è mancato fra il 20-25% della produzione a causa delle note difficoltà a livello meteorologico di inizio stagione che hanno provocato allegagioni più scarse e sfasamento nei trapianti. Come azienda siamo riusciti a limitare i danni grazie a una gestione tecnica accurata nei minimi dettagli però è chiaro ed evidente che ogni anno siamo messi a dura prova da un clima sempre più imprevedibile che incide in maniera evidente anche sui consumi. Infatti, l’inizio (fino a giugno) e la coda (inizio settembre) sono stati caratterizzati, qui al Nord, da temperature più basse e questo ha provocato un accorciamento della campagna rispetto allo scorso anno con delle quotazioni non eclatanti, ma che potremmo definire nella norma. Se non altro si conferma l’importanza del prodotto certificato di qualità, come il melone Mantovano IGP e la nostra linea dedicata “Antonio Francescon” che stanno guadagnando consensi di anno in anno”.

Francesca Nadalini - Vicepresidente OP Sermide Ortofruit

“È una annata che definirei “antipatica” – dichiara Francesca Nadalini vicepresidente dell'Op Sermide Ortofruit – perché il meteo ha determinato problemi sia in produzione sia alle vendite soprattutto fra maggio e giugno. Infatti, le piogge costanti che hanno caratterizzato quel periodo hanno da un lato, limitato la produzione in campagna, e, allo stesso tempo, frenato la domanda che è tornata su buoni livelli solo da metà luglio in avanti con agosto che è stato positivo dal punto di vista commerciale, ma non è stato comunque esente da criticità poiché abbiamo riscontrato degli sbalzi termici anche di 20°C da un giorno all’altro. Infine, settembre è stato decisamente sottotono rispetto a un anno fa, almeno nella parte Nord della Penisola”.

Quindi continui alti e bassi che impongono una riflessione sulle scelte da intraprendere in futuro: “la priorità è riuscire a mantenere delle rese produttive accettabili perché senza di esse non tornano i conti. Per raggiungere questo obiettivo il miglioramento genetico sarà molto importante, perché le varietà che riusciranno a sopportare gli stress ambientali, garantendo produttività e qualità, saranno premiate dai produttori. Poi è ipotizzabile un aumento delle superfici protette per contenere i danni del meteo, ma è un processo costoso, che difficilmente troverà impiego su larga scala”.

A sinistra  Marco Spinetti - Responsabile controllo qualità e produzione Top Melon

Spostandoci in Centro Italia, più precisamente in Umbria, il meteo è stato più clemente, come ci spiega Marco Spinetti, responsabile controllo qualità e produzione di Top Melon: “Abbiamo terminato la produzione e commercializzazione del melone proprio la scorsa settimana. Questa campagna è stata, per noi, positiva tanto per le produzioni quanto per i prezzi. C'è stato infatti un incremento medio delle quantità raccolte per tutti i trapianti, dai precoci in serra fino ai tardivi, con vendite sostenute, salvo brevi oscillazioni”.

“La qualità per il nostro areale è sempre risultata medio-alta – specifica Spinetti – con alcune produzioni davvero eccellenti sia dal punto di vista organolettico che morfologico, frutti uniformi e capaci di mantenere a lungo la loro freschezza sullo scaffale. Sicuramente il retato classico è sempre la tipologia di punta”.

“Chiaramente non sono mancate le insidie, ma in minor misura rispetto ad altre zone. Per esempio, ci sono stati attacchi di afidi e di lumache molto pesanti e difficili da gestire, specialmente nel periodo tardo primaverile.
Parimenti la Didimella (Marciume gommoso del colletto) e varie altre malattie fungine hanno trovato un terreno fertile nel periodo di maggio-giugno, viste le forti piogge e la costante umidità; non da meno la grandine di fine settembre non ha mancato di danneggiare tanto le melonaie quanto le altre colture”.

“Per limitare questi danni, in futuro occorrerà monitorare gli appezzamenti con estrema accuratezza. Deve essere più mirato, preciso e soprattutto cadenzato, per non farsi cogliere impreparati da tutte quelle avversità che si possono prevenire, o quantomeno limitare” chiosa Spinetti.

Il commento di Nunhems

L’innovazione si può definire tale se soddisfa un bisogno, in caso contrario rischia di rimanere un esercizio di differenziazione.
La campagna di quest’anno evidenzia chiaramente che il primo bisogno è del produttore.
Come Basf | Nunhems lavoriamo costantemente nella ricerca per portare innovazione a livello agronomico con varietà capaci di adattarsi alla variabilità metereologica, garantendo le rese produttive, come il melone retato Bernini e piante rustiche e con un pacchetto resistenze elevato come Torricelli e le nuove introduzioni Gresini e Mercalli.
La filiera ci chiede soluzioni per garantire continuità di prodotto e conservabilità del frutto e, non ultimo, un prodotto che possa fornire servizio. Tutti requisiti che differenziano le varietà dal punto di vista delle caratteristiche genetiche che devono avere per adattarle all’uso finale.
Consapevoli che le necessità sono diverse, lavoriamo contestualmente, per rispondere anche ai bisogni dei consumatori. Possiamo vantare diverse varietà BASF | Nunhems che costituiscono il cuore di molte linee Premium e che sono apprezzate e riconosciute dai consumatori.
In BASF | Nunhems infatti abbiamo sempre dato grande importanza all’aspetto organoloettico e di servizio nello sviluppo delle nuove verità, con l’obiettivo di fornire alla filiera un prodotto in linea con trend e necessità del momento; quanto abbiamo in serbo per il breve periodo siamo certi lo sarà altrettanto . 

Matteo Bano

Account Manager anguria e melone Centro-Nord

Per maggiori informazioni

Matteo Bano
Account Manager Melone e Anguria Centro-Nord
Angelo Vitiello
Account Manager Melone e Anguria Centro-Sud

La divisione Agricultural Solutions di BASF 

Tutto ciò che facciamo lo facciamo per amore dell'agricoltura, un'attività fondamentale per fornire una quantità sufficiente di cibo sano e conveniente a una popolazione in rapida crescita, riducendo al contempo gli impatti ambientali. Ecco perché abbiamo instaurato collaborazioni con partner ed esperti per integrare i criteri di sostenibilità in tutte le decisioni aziendali. Con 944 milioni di euro nel 2023, continuiamo a investire in una solida filiera di ricerca e sviluppo, associando a una mentalità innovativa l'azione pratica sul campo. Le nostre soluzioni sono studiate appositamente per i diversi sistemi di coltura. Unendo sementi e requisiti agronomici, prodotti fitosanitari, strumenti digitali e approcci sostenibili, puntiamo a offrire i migliori risultati possibili ad agricoltori, coltivatori e tutti gli altri soggetti interessati che operano nella filiera. Con i nostri team di laboratorio, quelli attivi sul campo, negli uffici e in produzione, facciamo tutto il possibile per creare un futuro sostenibile per l'agricoltura. Nel 2023 il nostro reparto ha generato vendite per 10,1 miliardi di euro. Per maggiori informazioni, visitate www.agriculture.basf.com o i nostri canali social. 

BASF 

"We create chemistry": questo è lo slogan di BASF, azienda chimica impegnata a creare un futuro sostenibile. Per noi il successo economico va di pari passo con la tutela dell'ambiente e la responsabilità sociale. Circa 112.000 dipendenti del Gruppo BASF contribuiscono al successo dei nostri clienti in quasi ogni settore di attività e paese del mondo. Il nostro portfolio è organizzato in sei segmenti di business: Chemicals, Materials, Industrial Solutions, Surface Technologies, Nutrition & Care e Agricultural Solutions. Nel 2023 BASF ha generato vendite per 68,9 miliardi di euro. Le azioni BASF sono quotate in borsa a Francoforte (BAS) e negli Stati Uniti come American Depositary Receipts (BASFY). Maggiori informazioni sono disponibili su www.basf.com

Ultimo aggiornamento2 ottobre 2024