Italia
6 maggio 2025

Novità ed eventi

Angurie: al via la campagna 2025 tra crescita delle superfici e incertezze climatiche

Trapianti, raccolte e mercati: il punto sulla campagna angurie in Italia e nel Mediterraneo.

Operatori ottimisti grazie alle buone quotazioni delle ultime stagioni, ma non mancano le sfide.

È ufficialmente partita la campagna delle angurie in Italia, con i primi tagli delle angurie baby negli areali precoci del Sud e, a seguire, l’avvio delle altre tipologie previsto per l’inizio di maggio. Intanto, nel Centro-Nord, continuano senza sosta i trapianti in campo aperto, destinati a proseguire fino a metà giugno, per la produzione tardiva di fine agosto.

Ma quali sono le prospettive per questa stagione? Dopo aver interpellato diversi operatori lungo la Penisola, il sentiment appare improntato all’ottimismo. Un ottimismo alimentato dalle ultime annate, che si sono chiuse con buone quotazioni in campagna, pur tra le consuete criticità legate al clima, una costante nel panorama ortofrutticolo. Un clima di fiducia che si traduce in un lieve aumento delle superfici coltivate, in particolare per le varietà seedless, sempre più richieste dal mercato. Tuttavia, anche le angurie tradizionali mantengono un ruolo di primo piano, soprattutto nei mercati esteri dell’Est Europa, dove il prodotto italiano continua a essere molto apprezzato. Non a caso, l’anguria rappresenta il quarto frutto più esportato dall’Italia.

Il punto sulla situazione nazionale e internazionale con Angelo Vitiello, Area Sales Manager e Account Manager anguria e melone per il Centro-Sud Italia di BASF | Nunhems.

Angelo Vitiello - Area Sales Manager e Account Manager anguria e melone per il Centro-Sud Italia di BASF | Nunhems

“Attualmente, nonostante un clima non sempre favorevole al Nord, i trapianti in campo aperto procedono regolarmente. A livello nazionale, si conferma un trend di leggera crescita delle superfici, guidato soprattutto dalle varietà seedless, sempre più protagoniste sul mercato, anche se la tipologia tradizionale Crimson continua a dire la sua. Possiamo sintetizzare che, nei diversi areali produttivi, si registra una crescita graduale ma costante, segno di un interesse crescente lungo tutta la filiera. Probabilmente, gli ettaraggi aumenterebbero a un ritmo più sostenuto se non ci fossero ostacoli come la carenza di manodopera, l’instabilità climatica e la presenza di patogeni per i quali, come nel caso degli afidi, non esistono ancora resistenze genetiche efficaci”.

Un dato incoraggiante arriva proprio dal Sud Italia, dove la raccolta delle angurie baby è già iniziata: “Ci segnalano – aggiunge Vitiello – che il livello delle infestazioni, di Oidio e Afidi è nettamente più basso rispetto allo scorso anno, un segnale positivo per il prosieguo della campagna”.

Allargando lo sguardo al Bacino del Mediterraneo, la situazione appare variegata. “I francesi – prosegue Vitiello – non sono grandi produttori di angurie, a differenza degli spagnoli, che restano il primo player europeo. Quest’anno, però, la Spagna ha ridotto gli investimenti sul precoce, preferendo puntare sul tardivo, anche se, complessivamente, le superfici dovrebbero rimanere stabili. Resta da capire quale sarà l’impatto delle avverse condizioni meteo, che hanno colpito duramente alcune aree del Paese”. E il Marocco? “Sta inviando in Italia angurie tradizionali già da alcune settimane, ma i volumi risultano in calo. Il governo marocchino, infatti, sta contingentando le superfici coltivate per fronteggiare la grave emergenza idrica che da anni affligge il Paese”.

Il punto con i protagonisti della filiera

Roberto di Pastina (San Lidano): “Superfici in crescita e i trapianti proseguono regolarmente”

Roberto Di Pastina - Socio produttore di San Lidano

Per approfondire ulteriormente le dinamiche produttive della campagna angurie 2025, abbiamo raccolto le testimonianze dirette di alcuni protagonisti del settore. Tra questi, Roberto Di Pastina, socio produttore di San Lidano, tra i principali player del Lazio, che ci offre uno spaccato sulle strategie aziendali e le aspettative per la stagione: “Quest’anno, come azienda, abbiamo ampliato le superfici sia nell’areale precoce di Sabaudia sia in quello più tardivo tra Sezze, Cisterna e Carano, registrando un incremento del 20-25% rispetto allo scorso anno. Una crescita favorita anche dall’ingresso di nuovi soci e sostenuta dai buoni risultati economici delle ultime stagioni, che hanno riportato fiducia nel comparto dopo annate decisamente difficili sotto molti aspetti. L’ampliamento riguarda sia le varietà seedless sia le tradizionali, e tra le novità di quest’anno c’è anche l’introduzione della tipologia a polpa gialla seedless, che testeremo per la prima volta”.

I trapianti, spiega Di Pastina, stanno procedendo regolarmente: “Seguiamo il programma previsto e contiamo di concluderli entro metà giugno. I primi raccolti delle produzioni più precoci, quelle sotto serra, sono attesi per metà maggio, mentre la raccolta delle angurie più tardive si concluderà verso fine agosto. Sul pieno campo prevediamo un leggero anticipo della produzione, ma senza variazioni significative rispetto alla norma”.

Dal punto di vista commerciale, le condizioni climatiche saranno determinanti: “Sappiamo bene che il successo della campagna è strettamente legato al meteo – sottolinea Di Pastina – e confidiamo in un’estate calda, non solo in Italia ma in tutta Europa, così da favorire i consumi e non rallentare le vendite”.

Tuttavia, un eccessivo aumento delle temperature potrebbe trasformarsi in un’arma a doppio taglio. “Nelle ultime stagioni – precisa il produttore laziale – il caldo eccessivo è stato una delle criticità più rilevanti, poiché temperature troppo elevate compromettono l’allegagione dei frutti, riducendo le rese e incidendo sulla qualità finale del prodotto. Stiamo conducendo diverse prove per mitigare questi effetti e, finora, l’applicazione di caolino durante la fase di accrescimento del frutto sembra dare buoni risultati. Un’altra problematica legata al caldo è l’aumento delle virosi, che ha colpito alcuni campi dei nostri soci nelle ultime campagne”.

Andrea Dipierro (Frudis): “Puntiamo su programmazione, innovazione varietale e sostenibilità”

Andrea Dipierro - Agronomo e responsabile acquisti e qualità di Frudis

Una pianificazione attenta e la volontà di garantire continuità alla filiera hanno spinto Frudis, riferimento dell’anguria in Puglia, ad aumentare leggermente le superfici coltivate rispetto alla scorsa stagione. «Abbiamo messo a dimora qualcosa in più rispetto all’anno scorso – racconta Andrea Dipierro, agronomo e responsabile acquisti e qualità di Frudis –. Pur tenendo conto dei rischi legati al clima, vogliamo rispettare tutti gli impegni presi. E intanto osserviamo un incremento delle rese, segnale incoraggiante».

La raccolta è già iniziata nella zona di Pachino, in Sicilia, intorno al 10 aprile. «Potevamo partire anche prima, ma abbiamo scelto la prudenza. Meglio aspettare qualche giorno e garantire una qualità costante», spiega Dipierro. Un approccio che, finora, sta dando buoni frutti: il mercato si è avviato positivamente, con interesse anche da parte dei buyer esteri.

Tuttavia, non sono mancate difficoltà nelle prime fasi della stagione. «I trapianti di gennaio hanno risentito degli sbalzi termici: i primi frutti presentavano cavità e un grado Brix non ottimale». Anche la pressione degli afidi ha richiesto particolare attenzione: «A inizio campagna abbiamo avuto qualche problema, e la difesa è sempre più complessa per la ridotta disponibilità di principi attivi efficaci».

Sul fronte delle criticità, la questione manodopera continua a pesare. «Ogni anno è più difficile trovare personale – osserva Dipierro –. È una sfida strutturale che richiede soluzioni a livello di sistema».

Infine, la strategia varietale guarda con decisione al futuro. «Abbiamo aumentato le superfici dedicate alle varietà senza semi, che rappresentano una direzione ormai consolidata. C’è inoltre una crescente richiesta di frutti piccoli, entro i 2 kg, ideali per il consumo domestico. Le angurie di grande pezzatura trovano ancora spazio nei mercati dell’Est Europa o vengono destinate al taglio in quarti».

Per maggiori informazioni

Simona Parenti
Account Manager Anguria e Melone Nord
Angelo Vitiello
Account Manager Melone e Anguria Centro-Sud

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Ultimo aggiornamento6 maggio 2025