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10 novembre 2021

Il Porro, gustoso dono dell’autunno

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Giulia Chiara Blanco
Giulia Chiara Blanco
Sales Specialist Carota e Porro Nord Italia
Arriva l’autunno e quando gli orti si svuotano, spunta il Porro, corroborante dono dei mesi freschi per le tavole di tutto il mondo.

Il Porro: un portento per la voce?

L’origine del Porro è tuttora controversa. Qualche studioso lo attesta già presso gli Egizi, altri ancora prima, già dal 3000 a.C., nei piccoli appezzamenti rurali delle popolazioni celtiche. Un dato certo è che i Romani conoscevano molto bene questo prolifero ortaggio e che, soprattutto i ceti meno abbienti, lo consumavano a profusione. Sicuramente il Porro non era “romano de’ Roma”, ma importato dalle terre di conquista, probabilmente proprio da quelle dei Celti.

Per comprovare la diffusione del Porro nell’alimentazione romana, ci viene incontro l’illustre Svetonio nella descrizione dell’imperatore Nerone e della sua convinzione che il Porro potesse favorire il canto di cui si dilettava. Su Nerone ne sono state scritte tante e molto spesso con intenti più aneddotici che storicamente attestati.

Questa storiografia un po’ distorta ha influenzato anche il quotidiano; infatti, chi non ha mai letto sul menù di un pub o di un ristorante, l’epiteto “alla Nerone”, cioè Flambé , con maligno riferimento all’incendio attribuito, quasi sicuramente erroneamente, all’imperatore?

Il Porro: convince da più di 5000 anni

l Porro, o più precisamente Allium porrum, è una pianta erbacea che appartiene alla famiglia delle Liliaceae come l’aglio, la cipolla, gli asparagi e molte altre. Molto simile alla cipolla, di cui èquindi vicino parente, il Porro si distingue per un gusto decisamente più delicato e interessante.

Lo stesso gusto che ha convinto intere civiltà da molti millenni. Oltre a Sallustio, sono diversi gli scrittori latini che lo raccomandano per la preparazione di deliziose zuppe. Ma piacevano anche crudi, conditi con l’immancabile garum, una salsa derivata dalla marinatura del pesce, dal sapore che immaginiamo… piuttosto impegnativo, ma di cui i romani non potevano fare a meno. La fortuna del Porro continua anche per tutto il Medioevo fino ai giorni nostri, complici le sue proprietà note fin dall’antichità.

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Un ortaggio “cosmopolita”

Rapidamente il Porro si diffonde in tutto il mondo. Deve la sua fortuna al suo gusto intenso ma più delicato rispetto a quello della cipolla, e ad una certa facilità di coltivazione. Il Porro, infatti, cresce rigoglioso anche nei paesi dal clima più rigido rispetto a quello d’origine.

Dunque, nel passato fu senz’altro apprezzata la caratteristica del Porro di crescere senza grandi difficoltà, favorito dai climi miti come da quelli più rigidi. Si tratta, quindi, di un ortaggio che “concede” facilmente raccolti autunnali e invernali, e avere a disposizione un alimento così ricco di proprietà (e gli antichi lo sapevano) anche in inverno quando le derrate fresche spesso scarseggiavano, non era male…

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Il Porro: una ricca fonte di proprietà benefiche

Il Porro, dal sapore più robusto se consumato crudo, più dolce ed avvolgente se cucinato, non è solo gustoso. Infatti, note fin dal passato sono le sue proprietà benefiche per l’organismo. Sembra che già gli Egizi e i Celti fossero al corrente dei benefici di questo generoso ortaggio, per non parlare dei Romani. In alcuni casi le sue doti furono un po’sovradimensionate, mentre molte furono confermate in seguito dalla scienza.

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In modo senz’altro empirico, i Romani sapevano già che il Porro custodisce proprietà diuretiche e lassative, grazie all’abbondanza di fibre. Sapevano che favorisce l’eliminazione della litiasi renale, la fastidiosa “renella”. Avevano capito che poteva contribuire a guarire l’idropisia, la malattia più temuta dai ricchi, cioè di chi poteva permettersi di consumare carne in eccesso. Il Porro risultava, infatti, un ottimo antagonista dell’idropisia, più comunemente chiamata gotta, per le sue proprietà diuretiche e per il basso apporto di proteine. 

In seguito, poi, il Porro è stato apprezzato anche per l’apporto di sali minerali che è in grado di fornire.

Il Porro di Nunhems

Nunhems ha da poco festeggiato i 25 anni dall’introduzione delle varietà ibride di porro, e un dato di rilievo è sicuramente che il porro prodotto in Europa è per il 90% porro a marchio Nunhems.

Nel mondo sono coltivati a porro circa 24 mila ettari. La maggior parte di questi, è prodotta in Europa: 19 mila ettari. I maggiori produttori sono Francia (19%), Belgio (14%) e Olanda (12%), mentre in Italia la regione più produttiva è il Veneto (nelle province di Rovigo e Verona), seguita dalla zona del Fucino e poi da Toscana, Romagna, Marche e Puglia. Nell’ultimo anno però la coltura sta trovando interesse anche in areali finora poco considerati, come il litorale laziale e la Sardegna.

L’attenzione dell’Azienda è puntata sicuramente sulle resistenze alle patologie, all’uniformità di prodotto e all’aumento del peso specifico. In ottica “residuo zero” diventa infatti essenziale che la ricerca si sposti sulla selezione di piante che abbiano, già intrinsecamente, delle tolleranze o delle resistenze più alte, alle principali patologie. 

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Le nostre varietà si differenziano per la spiccata uniformità di pezzatura in termini di diametro e di altezza. Inoltre, un parametro che desta l’interesse di tutta la filiera legata a questa coltura, è la “cleanability”, cioè la facilità di pulizia durante le operazioni di lavaggio. Un Porro che si pulisce facilmente garantisce una maggiore velocità di lavorazione e un maggiore peso del prodotto finito in quanto non deve essere defogliato in modo eccessivo. 

La selezione richiede un procedimento abbastanza lungo e complesso a causa della biennalità della specie e della complessità della sua genetica che presenta 36 cromosomi.Un motivo di orgoglio per l’Italia è il centro di produzione del seme che ha sede nel foggiano, in Puglia. Il centro produce circa il 50% del seme di porro Nunhems commercializzato in Europa e provvede a tutte le fasi di produzione, dalla selezione in campo, alle fasi di vivaio alla purificazione del seme che poi viene trasferito in Olanda per il confezionamento. 

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Quando un ortaggio è vincente…

Sì, il Porro è proprio un ortaggio vincente: ricco di nutrienti preziosi, prolifero nei raccolti, delizioso in tutte le sue preparazioni gastronomiche.

Quando un ortaggio è vincente accompagna l’alimentazione dell’uomo anche per migliaia di anni. Proprio come il Porro che continua anche ora a deliziare i palati di tutto il mondo, preparato a casa e nelle cucine dei migliori chef! 

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Ultimo aggiornamento 10 novembre 2021